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Piero Graffione: "Dalla Promozione alla Terza Categoria, secondo me sarà quasi impossibile ripartire."

 

Presidente Calcisticamente che 2021 ci aspetta?

Un anno a due fasi. Vedo una prima fase, quella attuale, mirata al mantenimento. Quello che stiamo cercando di portare avanti. La seconda deve essere quella della ripartenza con l’obbiettivo di vedere la prima squadra ad agosto iniziare la preparazione e poi a settembre la ripresa degli allenamenti  di tute le leve.

Alcuni dicono che l'Eccellenza potrebbe essere l'unico campionato "salvato", che ne pensi?

E’ opportuno tentare di giocarlo. L’eccellenza ha implicazioni sui campionati nazionali e la conclusione è necessaria. Poi per “regolarizzare” un format “un po’ strano”. I due gironi, prima a dieci, poi a undici con il giusto ripescaggio del Molassana, non fanno esaltare  il più importante campionato ligure.

Per i ragazzi di settore giovanile e scuola calcio quindi anno da dimenticare?

Più che uno direi due anni da dimenticare. Dai piccoli amici agli allievi ogni anno deve essere di crescita. Queste mezze stagioni, faranno mancare ai ragazzi una parte del bagaglio di crescita che difficilmente potranno recuperare. In questi mesi abbiamo deciso di continuare gli allenamenti. Tutti individuali mirati al miglioramento della tecnica per i più piccoli e al divertimento per i più grandi. Ma l’allenamento è propedeutico alla partita e il non giocare non è d’aiuto. E’ un impegno gravoso che ci siamo presi per far si che i ragazzi non si dimentichino il campo, lo spogliatoio, la palla. Un lavoro più sociale che calcisticamente parlando “formativo”. In più per dare una mano anche alle famiglie abbiamo spostato il saldo delle quote da dicembre a marzo.

Tu che fai parte di quei campionati che rischiano di rimanere fermi, come ti senti?

Dalla Promozione alla Terza Categoria, secondo me sarà quasi impossibile ripartire. Più andiamo avanti e più i tempi si accorciano. Non reputo una buona idea giocare solo mezzo campionato per determinare una classifica, tante squadre non si stanno allenando e vedo difficile, quasi impossibile, giocare mille parti anche infrasettimanali con la regola delle sei ore come finestra temporale. Inoltre “sforare” nel mese di luglio non è semplice: i ragazzi vanno in ferie, iniziano attività serali che, se tutto dovesse essere quasi normale, sarebbe un ostacolo. Mi dispiace molto che alcuni campionati, come la seconda e la terza, non abbiano neanche giocato una partita. Noi almeno tre le abbiamo disputate e il piacere di scendere in campo, se pur per poco, l’abbiamo provato.

Se si dovesse ripartire a settembre che reazione avresti?

Francamente sono già mentalizzato per una ripartenza a settembre. Come detto prima vedo troppi ostacoli.

Se invece si riuscisse a giocare, ma solo per pochi mesi, come giudicheresti la scelta di giocare solo l'andata?

Non mi piacciono le cose forzate. Auspico una collegialità della decisione.  Tranquillamente accetto che il momento storico che siamo vivendo non preveda il termine del campionato. Poi da quello che ricordo il regolamento prevede che a conclusione di tutte le partite del girone di andata e del girone di ritorno vengano determinate le classifiche. L’anno scorso avendo bloccato le retrocessioni abbiamo digerito il fatto che ci fossero solo le promozioni. Quest’anno non so se la sfortunata retrocessa accetterebbe il risultato con altrettanta sportività.

Articolo concesso da Settimana Sport

Veloce: "Penso che sia un anno da dimenticare ma soprattutto un anno perso"

 

Parliamo con il centrocampista della #PrimaSquadra Nicolò Veloce: "Penso che sia un anno da dimenticare ma soprattutto un anno perso.

Personalmente ne venivo da un paio d'anni dove non praticavo più, riprendere con i miei amici al Ca De Rissi che reputo una grande famiglia, è stato fonte di entusiasmo stroncato sul nascere da questa pandemia. Non sarà il nostro lavoro, ma per chi come me è dentro questo mondo da sempre, stare senza è una cosa inspiegabile ed io che l ho provato lo so.

Speriamo di tornare al più presto, ho tanta voglia di giocare senza perdere altro tempo. Sono diventato papà e mi piacerebbe tantissimo che mia figlia per qualche anno venisse a vedermi.

Auguro un gran in bocca al lupo a tutti ovviamente che siate in salute, ma anche nel lavoro dove abbiamo bisogno più che mai.

Dall'Asen: una sfida costante che sta mettendo a confronto

 

Allenare ragazzi in questi mesi di Covid-19 e' una sfida costante che sta mettendo a confronto i nostri limiti, facendoci scoprire nuove risorse non immaginate portando ad una nuova visione del nostro ruolo. Io parlo da mister di ragazzi di 16-17 anni quindi ultimo anno di settore giovanile.

Noi tutti per primi abbiamo dovuto cambiare il significato che diamo all'allenamento. In un periodo in cui il campionato è sospeso e sempre più a rischio di sospensione definitiva, è facile per i ragazzi perdere la motivazione ad allenarsi e diminuire l'interesse per un attività che sembra non avere più senso, se viene a mancare l'obiettivo finale della partita. Qui interveniamo noi allenatori cercando di dare valore come attività in sé, come momento di incontro, di condivisione e anche di sfogo fisico. Si cerca di coinvolgere più possibile i ragazzi alla partecipazione, cercando di cambiare esercitazioni e la struttura dell'allenamento il più possibile.

Il tutto viene adattato secondo le procedure di sicurezza predisposte dai vari DPCM. In questo la Società Ca De Rissi San Gottardo ci ha sostenuti in questi mesi, garantendoci l'accesso a tutte le strutture con attrezzature e supporti necessari per proseguire le nostre attività in totale sicurezza e nel rispetto delle norme.

Cerchiamo sempre di essere un esempio per i ragazzi e aspettiamo con fiducia il momento in cui potremo rientrare in campo, le tante difficoltà non ci hanno fatto perdere l'ottimismo. Anzi credo che questo periodo sia stato utile per crescere, per avere nuovi entusiasmi e conoscenze da sfruttare al meglio in futuro.

Io per primo, in questi mesi, con il supporto della Società e del nostro Presidente, mi sono impegnato per ottenere l'abilitazione con il corso Uefa C... dove già utilizzo nei miei allenamenti quanto di nuovo ho imparato.

L'obiettivo di tutti noi , della mia società e del calcio dilettantistico è quello di mantenere coinvolti i nostri ragazzi in un'attività sana, dove possano continuare a mantenere un livello alto di condizione fisica e mentale per poter continuare ad avere relazioni positive con gli altri sia dentro che fuori dal campo.

Tovani: "Purtroppo a distanza di quasi un anno siamo ancora al punto di partenza"

 

Intervistiamo l'esperto portiere della #PrimaSquadra Simone Tovani:

Simone cosa pensi dell'attuale situazione: "Purtroppo a distanza di quasi un anno siamo ancora al punto di partenza.

Nel calcio dilettantistico, tanta indecisione e nessuna certezza sta facendo sfumare la possibilità di una ripartenza. La scoperta del vaccino e le prime dosi somministrate ci hanno fatto sperare in un ritorno sui campi ma la realtà è nettamente diversa.

Questo maledetto virus, oltre a minacciare la nostra salute e quella dei nostri cari, ci porta insicurezze a livello lavorativo e ci sta privando della libertà di vivere e divertirci. Ma soprattutto del calcio, il gioco più bello del mondo. Per noi ragazzi, non è solo uno sport, è divertimento, felicità, aggregazione, consolidare rapporti di una vita e crearne di nuovi ogni anno. Vivere lo spogliatoio è una distrazione; nell'ora e mezza di allenamento stacchiamo la spina da tutti i nostri problemi legati alla quotidianità.

La speranza di riuscire a tornare a divertirci, sudare, lottare tutti insieme per quei maledetti “3 punti” non muore mai, anche se le possibilità, ad oggi, sono poche.

Ringrazio la società che sta organizzando degli allenamenti individuali con divertenti match di calcio tennis. Nella massima sicurezza ci permette di divertirci ma spero di poter tornare presto sul rettangolo verde, quello grande, con tutti i miei compagni".

I Mister Portieri: conosciamo Massimo Olivari

 

#Portieri #ScuolaCalcio

Oggi intervistiamo il mister dei portierini della Scuola Calcio Massimo Olivari, un curriculum di tutto rispetto nel nostro panorama calcistico, ma andiamo a conoscerlo maggiormente nella sua sfera personale e sportiva.
Mister buongiorno, una domanda a bruciapelo:

D: “Quale è il dubbio più grande che hai sempre avuto da quando ti sei messo a lavorare sul campo?”

R: “Come preparatore dei portieri il dubbio più grande è subito dopo uscito dal campo; in primis se ho fatto un buon allenamento e ancor più se sono riuscito a dare ai ragazzi un qualcosa che possa restare loro come bagaglio da portarsi avanti”

D: “Qual è il senso che dai alla vita di tutti i giorni?”

R: “Io vivo giorno per giorno quindi più che un senso alla vita lo do al quotidiano senza fare progetti a lungo termine, come dicono "se vuoi far sorridere gli Dei fai progetti a lungo termine", quindi cerco di dare un senso alla giornata cercando di renderla gratificante, anche facendo piccole cose, ma che mi portino a fine giornata ad essere sereno... Mi accontento di poco ߘ갟芦rdquo;

Inutile, Massimo è una persona alquanto determinata, sempre lucida nell’analisi ed estremamente attenta nella scelta delle parole, con un self-control ed una educazione che ne rendono l’uomo ancor più apprezzato e stimato.

Ballabene: "sembra non aver mai fine"

 

Le parole del capitano della #PrimaSquadra:

"Mai e poi mai avrei pensato a distanza di circa un anno di essere ancora in questa situazione, che con il passare del tempo sembra non aver mai fine.

Abbiamo sperato, ci siamo illusi, abbiamo fatto molti sacrifici, ma ancora il futuro è così indefinito e se mi guardo indietro invece penso che “ridendo e scherzando” abbiamo perso due anni di gioco, e non è poco.

Spero che con la scoperta del vaccino si possa presto tornare alla normalità, ancora è molto lontana. E' la mia speranza perché mi manca da morire lo spogliatoio, i miei compagni e amici, calpestare quel prato verde e non pensare a nulla se non a divertirsi..

Manca tutto questo e spero di riviverlo il prima possibile!"

Basko: Diamo una mano allo sport 2021

 

Dal 14 gennaio al 30 marzo 2020, facendo la spesa nei punti vendita di Basko aderenti, che espongono il materiale dell’iniziativa, i Clienti riceveranno dei codici per donare al Ca De Rissi SG attrezzature e materiale didattico.
Raccogliere i codici è facilissimo: 1 codice ogni 10 euro di spesa.

PARTECIPARE È SEMPLICE E IMMEDIATO:
Tutti coloro che vorranno donare codici al Ca De Rissi SG, lo potranno fare con l’App “Diamo una mano alla scuola e allo sport” scaricabile gratuitamente. Raccogli i QR code presso i punti vendita Basko aderenti. Ricevi 1 tagliando ogni 10€ di spesa.
Scegli il Ca De Rissi SG tra le associazioni disponibili e inquadra il QR code direttamente dall’App. Se sei "meno tecnologico" consegna il codice direttamente ai tuoi dirigenti di leva.

Mister Alfio Scala
Mister Alfio Scala

Mister Alfio Scala: "iniziamo a guardare al futuro"

 

Il nostro calcio è fermo e nonostante si continui a parlare di una possibile ripresa la sensazione, sempre più supportata dai fatti, è che bisogna inevitabilmente iniziare a guardare al futuro.

Undici mesi di montagne russe, sali e scendi che ci hanno stancato, snervato ma certamente non abbattuti.

Il calcio dilettantistico (scuole calcio, settori giovanili, varie categorie) rappresenta il principale movimento sportivo italiano con una milionata di atleti attivi, ma coinvolge anche migliaia di famiglie che trovano nel nostro sport un punto di riferimento per la crescita fisica e educativa dei loro ragazzi.

Questo fatto non è secondario e deve essere tenuto in grande considerazione dalle Società che portano avanti il movimento, organizzando il Calcio Giovanile e le Scuole Calcio per dare uno spazio sicuro e qualificato ai propri tesserati assumendo una importante valenza sociale.

Personalmente è da questo anno che sono entrato in Società pur avendo conoscenza pluriennale con alcuni dirigenti del Ca De Rissi SG, in primis con il Presidente che qualche anno fà è stato anche un mio giocatore e devo dire che le persone che ho trovato, i dirigenti responsabili, gli allenatori, gli istruttori, ma tutte le persone che compongono la Società, anche quelle con meno visibilità, hanno ben chiara la responsabilità che si assumono nel svolgere questa attività.

Ed è proprio per questo motivo che pur in una situazione difficile e complicata il CaDe sta cercando di offrire ai propri ragazzi l'opportunità di continuare a svolgere l'attività di apprendimento sportivo, in totale sicurezza, fornendo il miglior servizio possibile in tempo di covid 19.

Dicevo all'inizio di guardare al futuro che spero sia il più vicino possibile e lo voglio immaginare con semplicità: tante persone su una gradinata di un campo di calcio, i ragazzi in campo e tutti ad abbracciarsi per esultare alla realizzazione di un gol.

 
 
 
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A.s.d. Ca De Rissi SG
Salita alla Chiesa di San Gottardo n.3
16138 - Genova
C.F. 02117860995
Matricola FIGC: 935610 – Matricola CONI: 187308

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