Ci troviamo qua a fare le considerazioni dell'anno trascorso, analizzando la partita che ci avrebbe dato la possibilità di effettuare una finalissima per poter essere promossi in prima categoria.

Proprio per questo vorrei scindere le analisi, una prettamente tecnica, l'altra più emotiva.

 

Analisi tecnica: 

abbiamo fatto tutto noi, nel bene e nel male, durante tutto il campionato ed anche ieri.

Dal mio punto di vista la partita giocata contro la corazzata Mignanego rispecchia, evidenzia ed esprime il cammino fatto durante tutta la stagione.

Da squadra neofita della categoria siamo sempre stati tre le prime tre posizioni, dando ad un certo punto del campionato al Pontecarrega la possibilità (febbraio nero con quattro sconfitte consecutive) di allungare ed andare a vincere in solitaria il campionato.

Abbiamo concesso al Multedo la possibilità di arrivare secondi (facendoci raggiungere al minuto finale nello scontro diretto) perdendo noi un punto e dandone a loro 2 importantissimi che a quel punto della stagione ci avrebbe permesso di mantenere salda la seconda posizione.

E per ultimo non riuscendo a fare punti l'ultima giornata contro il Mele, abbiamo perso la terza posizione e di conseguenza la possibilità di avere a disposizione due risultati su tre proprio contro il Mignanego escludendo il fattore campo dove peraltro i nostri encomiabili tifosi ci hanno fatto sentire a casa.

La partita dicevo ha rispecchiato questo: entriamo in campo con la grinta e la ferocia che ci contraddistingue approcciando la partita così come l'avevamo preparata: squadra corta e offensiva, primi su tutte le palle, concentrati e facendo gioco.

E' evidente a tutti quanta voglia avevamo di vincerla, creando di conseguenza innumerevoli occasioni: rigore sbagliato, occasione a pochi metri dalla porta, traversa colpita e poi... rigore procurato per un ingenuità e 1 a 0 per loro.

Così finisce il primo tempo. E proprio nell’intervallo succede l'impensabile. Proprio li non si parla più di ingenuità o errori tecnici (che peraltro nel calcio ci stanno); ora si parla di una CAZZATA enorme. La squadra rimane in 10 uomini per ben 75 minuti.

Siamo riusciti con tutte le forze che avevamo a raggiungere il pareggio e al 119' abbiamo ancora l'ultima possibilità: punizione tirata magistralmente e portiere impegnato nella parata più difficile a parer mio di tutta la gara. Da occasione mancata a gol subito: in contropiede i nostri avversari chiudono la partita al minuto 120 e li finisce il sogno.

Questo e' il calcio e nella vita si dice chi e' causa dei suoi mali, pianga se stesso.

Analisi emotiva:

ad agosto nessuno avrebbe scommesso un euro sulla nostra squadra mentre altri proclamavano e allestivano squadre molto competitive con la convinzione che il Caderissi potesse al massimo salvarsi.

Noi ci siamo allenati tanto e bene, cambiando metodologia, modificando modulo di gioco, costruendo una squadra che come ho insistito tutto l'anno doveva giocare partita dopo partita pensando che la successiva fosse sempre la più importante e siamo arrivati il 25 di aprile a giocarci qualcosa di veramente importante.

Parto proprio dall' ingresso in campo, che, con uno striscione "PER IL SOGNO" indica la via al campo e alle tribune  e li, i nostri tifosi ci incitano con cori che fanno venire i brividi.

Noi ci siamo.

Tutti. Tutti in divisa, tutti si scaldano, la partita e' importantissima voglio tutti concentrati, tutti sul pezzo, so che non mi deluderete dico... appello dell’ arbitro... si entra in campo.

I tifosi in tribuna sfoderano uno striscione enorme "DISTRUGGI IL GIGANTE" e appare l'immagine di Davide contro Golia ...proprio la nostra storia...

Fischio d'inizio.

Non riesco a farmi sentire nonostante le urla perché i tifosi non smettono mai di incitarci  con un vero tripudio di cori e fuochi d'artificio. E' bellissimo, è tutto bellissimo.

E' bellissimo anche il ringraziamento a fine partita proprio sotto le tribune da parte di tutti , ragazzi mister e staff a tutti coloro che si sono adoperati per farci sentire anche solo per un giorno, quasi dei professionisti.

Questo e' stato, ed è questo che porterò sempre dentro come qualcosa di prezioso.

Ora che la stagione e' terminata non mi resta che ringraziare:

Tutti i miei giocatori (grazie perché vi siete messi tutti a mia disposizione allenandovi con continuità, molto duramente e sempre)

Tutti quelli che c'erano.

Tutti quelli che avrebbero voluto esserci ma, infortunati non potevano esserci.

Tutti quelli non convocati.

Tutti coloro che in privato mi hanno scritto per scusarsi della prestazione.

Tutta la dirigenza e il direttore sportivo.

Tutto il mio staff in primis Louis (un amico soprattutto).

Spero umilmente di aver contribuito alla crescita di Voi giocatori, della squadra e della società. Voi tutti sicuramente con me ci siete riusciti.

Concludo complimentandomi con Piero Fischi: ecco lui e' riuscito a sconfiggere l'avversario e a vincere la partita.

La partita più importante... sei stato tu il Davide di tutti!

Un abbraccio a tutti

Il Mister

 

 

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